Il densimetro

 

Abbiamo visto che la salinità dell’acqua del mediterraneo si aggira sui 38 g/l. Ora vediamo come si può fare per misurarla. Quest’operazione è molto importante per il corretto andamento dell’acquario.

Per misurare direttamente la salinità ci vuole un laboratorio di analisi chimiche perfettamente attrezzato. Chiaramente è al di fuori della nostra portata.

Si utilizza un metodo indiretto: si misura la densità dell’acqua, la sua temperatura e, mediante apposite tabelle, si ricava la salinità.

La temperatura la possiamo misurare con un comune termometro.

Per la densità esistono opportuni strumenti: i densimetri, i rifrattometri.

I rifrattometri, strumenti simili a cannocchiali, costano più dei densimetri, si tarano con una goccia di acqua distillata. Fanno automaticamente la conversione in base alla  temperatura dell’acqua marina in esame. Sono semplici da leggere e da usare, inoltre sono precisi ed affidabili.

I densimetri funzionano in base al principio di Archimede, più l’acqua è densa, maggiore è la spinta verso l’alto che ricevono, più galleggiano. In commercio se ne trovano essenzialmente di due tipi: il densimetro ad ampolla, di vetro, il densimetro a lancetta, di plastica.
Bisogna dire che entrambi non sono ne precisi ne affidabili.

Il densimetro ad ampolla è costituito da un bulbo di vetro che contiene una  zavorra di piombo e, qualche modello, un termometro, il bulbo è sormontato da un tubetto, anch’esso in vetro, che contiene una scala graduata.  Per effettuare la misurazione si pone il densimetro a galleggiare nell’acqua, come lo strumento smette di oscillare e non tocca nessuna parete del recipiente o altri oggetti, si legge il valore indicato dal menisco del pelo dell’acqua sull’asticciola graduata. Questo indica il valore della densità dell’acqua.  Misurare la densità utilizzando questo strumento è un’impresa non da poco.  Quando si cerca di leggere i valori del densimetro ci si sente Fantozzi.  Il densimetro gira su se stesso e puntualmente si ferma con i valori esattamente dal lato opposto all’osservatore.  Le poche volte che questi sono leggibili l’astina od il bulbo appoggiano da qualche parte, quindi i valori non sono attendibili ed occorre spostare lo strumento che ricomincia a girare e si ferma mostrando nuovamente il lato sbagliato.  Mettere poi a fuoco tutte quelle lineette è una vera impresa.  Un altro neo di questo strumento è la sua precisione. Essendo uno strumento di misura dovrebbe essere precisissimo. Invece ho riscontrato che solitamente sono sballati. Se si testa la stessa acqua utilizzando diversi di questi aggeggi, si ottengono risultati diversi per ogni strumento, spesso anche molto diversi fra di loro. Questo non tutti lo sanno, molti sono convinti di aver uno strumento perfettamente affidabile.  Provatelo con acqua marina prelevata in mare, vedrete che l’indicazione dello strumento è assai diversa da quella che ci si aspetterebbe.  Se si usa uno di questi apparecchi non resta da fare altro che tararlo. Per farlo si misura la densità di un campione di acqua di mare prelevato al largo ed a qualche decimetro di profondità. Si vede quale salinità corrisponde alla densità indicata dallo strumento a quella temperatura. Se è 38g/l allora lo strumento è preciso. Se invece è diversa, come sicuramente sarà, allora bisogna vedere sulla tabella quale densità, a quella temperatura, corrisponde a 38g/l. Si calcola  la differenza fra la densità rilevata dallo strumento e quella ricavata dalla tabella e la si annota. Ogni volta che misureremo la densità dovremo correggerla con la differenza annotata prima di applicarla alla tabella. 

Il densimetro a lancetta è costituito da un contenitore di plastica trasparente all’interno del quale si articola una specie di lancetta triangolare cui è fissata una zavorra.  Per effettuare la misurazione  si riempie il recipiente con l’acqua in esame, ne bastano pochi millilitri, si osserva il valore indicato dalla lancetta. Questo indica la densità dell’acqua. La lettura è facile, anche per i presbiti, e permette di rilevare anche valori di mezzo grado.  Confrontando tale valore, in base alla temperatura sulla tabella si ricava la salinità.  L’unica accortezza da avere è quella di controllare che nessuna bollicina di aria sia adesa alla lancetta, e di sciacquarlo bene dopo ogni misurazione. Nel caso deve essere tolta con uno stuzzicadenti.  E’ chiaramente più facile da usarsi. L’unico neo è che ha un costo più elevato di quelli ad ampolla.  Grazie alla sua tecnica di costruzione, è costituito da pezzi stampati che si assemblano ad incastro, alla scala graduata che è stampata in rilievo sul recipiente, è preciso ed affidabile.  E’ comunque meglio controllarlo con acqua marina naturale come è stato spiegato per quello ad ampolla. Il mio, quando l’ho controllato, è risultato preciso.


Personalmente preferisco ed uso il rifrattometro.